Ho conosciuto Giovanni alla cena di Firenze fatta nella giornata della prima nazionale di In territorio nemico. Per buona sorte abbiamo cenato allo stesso tavolo e così ho scoperto il libro di cui scrivo nel post. L’ho letto in mezzo ai lavori che stavo facendo in casa (c’è il mio post precedente per i più curiosi) sfruttando le pause e maledendo spesso il dover lasciare la lettura. Sentieri di notte mi ha preso da subito; pian piano che scorrono le pagine l’intreccio delle storie diventa sempre più avvincente e cresce sempre di più la voglia di conoscere la fine. La parte avventurosa del libro diventa un pretesto per esplorare i sentimenti dei personaggi ed indagare l’io profondo delle persone. Ma vale anche il contrario, perché ogni pagina aggiunge un pezzetto al disegno più grande. Ogni personaggio fa un percorso interiore che lo porta ad essere altro man mano che gli eventi accadono . Per cui si arriva alla fine interrogandosi sui perché della vita e sul perché siamo qua. Ovviamente ognuno troverà/cercherà la propria risposta e ci sta pure non essere d’accordo con la spiritualità che sta alla base del libro, ma quando si toccano questi argomenti ognuno ha il proprio pensiero. È grave se ci impongono un pensiero, ma riflettere sulle idee per indagare ha sempre la sua enorme utilità.
Grazie per l’attenzione dedicata al mio romanzo!
tutta meritata 😉
🙂
Pingback: LUCIANO XUMERLE RECENSISCE “SENTIERI DI NOTTE” | Giovanni Agnoloni - Writing and Travelling
Pingback: LUCIANO XUMERLE RECENSISCE “SENTIERI DI NOTTE” | Giovanni Agnoloni – Writing and Travelling | HyperHouse